Come sfruttare al meglio Google Ads: consigli utili

Google Ads (abbreviazione del vecchio “Google Adwords”) è molto conosciuto nel settore comunicazione e marketing online: è di un programma che consente di aggiungere uno spazio pubblicitario dentro ad una o più pagine di ricerca sul motore di ricerca proprietario, ovvero Google. Ultimamente se ne è parlato molto per l’interazione tra internet e i social network e politica.

Quando si utilizza per scopi professionali Google Ads è essenziale aver configurato nel migliore dei modi il proprio account, poiché sarà questa impostazione a decidere quanto costerà ciascun “click”. Per sfruttare in modo ottimale Google per una campagna pubblicitaria, ecco alcuni consigli utili relativi allo strumento Google Ads.

Attenzione alle parole: ogni termine conta, in Google Ads

Ogni azienda desidera che si parli di un proprio prodotto o di un servizio usando il nome del brand o della tipologia che loro stessi utilizzano per la commercializzazione. Spesso capita, però, che il termine preferito dall’azienda non sia propriamente la parola migliore; ad esempio, capita molto di frequente che le frasi o la terminologia adottata dai clienti per descrivere un prodotto sia differente. Talvolta, un cliente può fare uso di abbreviazioni o di semplificazioni, per raggiungere il prodotto reale. Come ottimizzare, quindi, Google Ads? Solitamente, essendo la scelta dei termini essenziale, è preferibile affidarsi ad un consulente Google Ads esperto: quello che egli farebbe è utilizzare termini con importanza elevata e precisa e, per questo motivo, può risultare essenziale intervistare non solo il responsabile della vendita ma anche alcuni clienti (potenziali o effettivi). È importante capire quali sono le parole con cui un utente nomina un prodotto, andando oltre quella che è la denominazione “ufficiale”. Google Ads possiede inoltre un tool decisamente utile ed interessante, ovvero “il pianificatore di parole chiave”, strumento che consente di schematizzare e riassumere ogni ricerca mensili ed i possibili click che si potrebbero ottenere con un determinato budget.

Per cominciare, sfrutta più keyword

Se ci si ritrova alle prime armi, un consiglio utile ma pratico è quello di investire su più parole chiave, sopratutto nel medesimo assieme di annunci. Perché? La risposta è semplice: è possibile  testare differenti parole di ricerca ed una gamma di tipologie. Quando si comincia a sfruttare Google Ads non è importante la quantità di parole chiave inserite per ciascun gruppo di annunci, purché successivamente si curino gli annunci a seconda dei feedback degli utenti, e che si restringa di conseguenza il numero di parole chiave sfruttando il rendimento degli annunci. L’ottimizzazione delle keyoword, dunque, è di fondamentale importanza ma può avvenire in un secondo momento.

Non scordarti mai delle Landing Page

Generalmente, al cominciare di una campagna si realizzano differenti assiemi di annunci: alcuni di questi, solitamente, sono annunci che indirizzano l’utente verso quelle che sono le pagine del sito internet preesistente. In qualche caso, uno degli errori più grossolani e svantaggiosi che si riscontrano su Google Ads è il seguente: far convogliare tutti i click verso la home-page del sito web. Si tratta di uno sbaglio davvero enorme nella gestione della campagna; il consiglio che si può evincere è quello di sfruttare l’ausilio delle Landing Page. Questi strumenti sono davvero ideali, poiché una volta che è stata creata una pagina di arrivo customizzata, i risultati della campagna subiranno un miglioramento sensibile e notevole. Il motivo è che l’esperienza all’interno della pagina (e, di conseguenza, la sua pertinenza) comporta una crescita di tutte quelle che sono le conversioni degli utenti sulla medesima pagina.

Google Analytics è il miglior strumento di monitoraggio

È possibile, e decisamente consigliato, usufruire dell’integrazione di Google Analytics con Google Ads: sfruttando questo strumento è facile comprendere in che modo gli utenti interagiscono con un sito, quali pagine sono meno attraenti, quali più visitate, e così via. Questo tool consente di ottimizzare le risorse ed investire solo sul necessario, migliorando anche la campagna in corso d’opera.